Vai al contenuto

Stampa 3D e Industria 4.0: quali sono le agevolazioni 2022 per la fabbrica digitale e come utilizzarle al meglio

  • Che cosa si intende per Industria 4.0?
  • Come si posizione la stampa 3D all’interno dell’Industria 4.0?
  • Le misure a sostegno degli investimenti 4.0 per il 2022
  • Perché interconnettere i beni 4.0 e come farlo?
  • La soluzione chiavi in mano per ottenere gli incentivi 4.0 senza pensieri: 3DZ Service Plan

Che cosa si intende per Industria 4.0?

Con il termine Industria 4.0 si indica il processo di digitalizzazione del settore manifatturiero, con il rinnovo del modello di produzione e gestione aziendale. In questo nuovo modello c’è una continua interazione tra la macchina e l’uomo, con l’obiettivo di avere sempre sotto controllo tutti i parametri del ciclo produttivo di un’azienda, per poterne ottimizzare i processi e limitare gli sprechi. 

 

Non si tratta quindi soltanto di una serie di investimenti per l’acquisto di macchinari e strumentazioni, ma dell’implementazione di un nuovo modello di produzione più evoluto. L’azienda 4.0 è in grado di gestire e analizzare tutti i dati del processo, perché tutte le attrezzature 4.0 sono interconnesse tra loro attraverso i sistemi informativi aziendali: tutti gli strumenti dell’ecosistema dialogano tra loro.  

I cardini dell’industria 4.0 possono essere riassunti in 3 punti: 

  • Connessione tra sistemi fisici e digitali
  • Gestione e interpretazione dei dati 
  • Flessibilità e velocità di reazione attraverso l’analisi dei dati  

Quali sono gli obiettivi dell’Industria 4.0?

Perché ci si sta spostando verso questo nuovo modello produttivo? Per rispondere alle richieste del mercato in continua evoluzione.  

Il mercato chiede alle aziende di essere più flessibili e reattive, di migliorare l’efficienza del ciclo produttivo senza appesantirne i processi. Richiede una riduzione del time-to-market, con prodotti e progetti nuovi in un tempo sempre minore 

Il recente aumento esponenziale dei costi dell’energia e dei carburanti impone poi alle aziende la massima ottimizzazione della distribuzione dei prodotti 

Infine, il mercato richiede prodotti sempre più innovativi e rispondenti alle reali esigenze dell’utente 

Che cosa sono le smart factory?

Per raggiungere questi importanti obiettivi, è necessario creare delle smart factory, ovvero le fabbriche del futuro.  

Le fabbriche digitali sono dotate di nuove tecnologie produttive che collaborano con tutti gli altri elementi presenti nel processo produttivo (operatore, macchine, strumenti). Le singole macchine non sono più oggetti statici destinati a svolgere una singola operazione, ma diventano un elemento del flusso, capace di dialogare con gli altri tasselli. 

Questa comunicazione è implementata dall’infrastruttura informatica dell’azienda 4.0: tutti i sistemi sono perfettamente integrati e interconnessi. 

I processi industriali della smart factory riservano una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e all’utilizzo di energie sostenibili: questo sia per un beneficio delle generazioni presenti e future, ma sicuramente anche per una questione di riduzione dei costi. 

Come si posiziona la stampa 3D all’interno dell’Industria 4.0?

All’interno del processo di rinnovamento aziendale, la manifattura additiva è tra le tecnologie abilitanti al 4.0. 

Dalla produzione centralizzata a un nuovo modello decentralizzato

Per oltre cento anni il mercato ha richiesto grandi quantità di prodotti, realizzati a basso costo e distribuiti in tutto il mondo. Il modello di impresa che si è consolidato è quello centralizzato, con una produzione in un’unica sede, all’occorrenza delocalizzata nei luoghi dove la manodopera ha un costo inferiore, spesso a scapito del livello qualitativo. 

Oggi invece le richieste del mercato stanno andando in una direzione opposta. Il mercato richiede prodotti innovativi, qualitativamente sempre migliori, realizzati in tempi rapidi ma in quantità ridotte rispetto al passato. Chiede inoltre sempre più prodotti personalizzati. 

I nuovi requisiti del mercato si scontrano con il modello produttivo precedente, la cui struttura non permetterebbe di essere competitivi a fronte di queste richieste.  

Ed ecco che la manifattura additiva e in particolare le stampanti 3D industriali 4.0 permettono di rispondere a queste nuove esigenze. 

La produzione digitale infatti consente di non dover più muovere oggetti fisici dalle diverse parti del mondo: è possibile limitarsi a trasferire oggetti digitali, file, e di farlo con estrema facilità. Le stampanti 3D 4.0, oltre ad essere connesse in rete, sono interconnesse con le intelligenze artificiali, e di conseguenza imparano da quello che fanno.  

La sostenibilità della produzione additiva

La manifattura additiva è inoltre una soluzione attenta all’ambiente: il prodotto si concretizza strato su strato e riduce notevolmente gli scarti di materiale presenti invece con la tradizionale produzione sottrattiva.  

E poi la stampa 3D permette di produrre solo il quantitativo richiesto e solo nel momento in cui serve 

Tutti i vantaggi della stampa 3D

L’introduzione dell’additive manufacturing contribuisce notevolmente nella riduzione del time-to-market. Da sempre la stampa 3D è apprezzata proprio per la possibilità di fare prototipazione rapida e ridurre i tempi di immissione sul mercato di un prodotto. 

La stampa 3D: 

  • Riduce i tempi di realizzazione di un nuovo prodotto
  • Permette di fare innumerevoli iterazioni e arrivare a un design migliore  
  • Un design migliore si traduce in una maggiore efficienza, minori emissioni, un miglior esercizio in generale e di conseguenza una maggior durata nel tempo del prodotto 
  • Permette di rispondere alle richieste di variazioni di design imposte dal mercato a basso costo  

 Tutto ciò permette di offrire un prodotto migliore.  

La stampa 3D è uno strumento molto valido sia lungo la supply chain, sia per il servizio post-vendita 

Si prenda ad esempio il problema dei pezzi di ricambio. Ci sono componenti o prodotti, magari anche datati, per cui non è giustificato avere enormi scorte di magazzino. Ogni azienda desidera soddisfare al meglio i suoi clienti e fornire parti di ricambio dei suoi prodotti anche a distanza di tempo. Tuttavia, i costi per la loro realizzazione con le tecnologie tradizionali e il successivo stoccaggio sono molto elevati. La produzione digitale invece, permette alle aziende di ottenere i componenti richiesti semplicemente da un file e di realizzarne, in modo assolutamente conveniente e in qualunque momento, solo il quantitativo necessario. 

La possibilità offerta dalla manifattura additiva di realizzare, internamente all’azienda, prodotti finiti ma anche ricambistica degli impianti industriali stessi, permette di ridurre i tempi di approvvigionamento della componentistica. Questi spesso si rivelano particolarmente lunghi se si è costretti a ricorrere a fornitori esterni. In questo modo si riducono al minimo i tempi di fermo macchina, che costituiscono un costo molto elevato per l’azienda.

Grazie alla stampa 3D e la produzione basata sulla domanda, la supply chain viene ottimizzata: si produce in maniera rapida solo ciò che serve e solo quando serve. 

La possibilità di produrre localmente il pezzo, evita di dover movimentare grandi quantitativi di prodotti in tutto il mondo, permette una drastica diminuzione dei costi e dell’impatto negativo sull’ambiente. Si riducono emissioni, costi logistici, trasporti e si abbattono anche le barriere della distanza.

La situazione mondiale attuale (pandemia, guerra) ci ha mostrato la complessità e la fragilità degli equilibri globali e ha evidenziato la forte dipendenza dall’estero. La conseguenza sono ritardi di forniture, blocchi e problematiche varie legate all’approvvigionamento di componentistica ma anche di materie prime. 

La stampa 3D è un forte incentivo alle produzioni locali: può aiutare le aziende a riportare all’interno dei confini nazionali quelle produzioni che oggi vengono fatte all’estero, rendendo la produzione italiana più indipendente dagli altri paesi. 

Le misure a sostegno degli investimenti 4.0 per il 2022 

Lo stato italiano vuole sostenere questa migrazione industriale e ha previsto numerose e importanti misure a sostegno della realizzazione di nuove smart factory.

Per l’anno 2022 sono previste tre categorie di agevolazioni:

Crediti d’imposta per beni strumentali e beni 4.0 interconnessi
Legge Sabatini per beni 4.0 e beni non 4.0
Credito d’imposta per il Sud Italia

Credito d’Imposta per beni strumentali e beni 4.0 interconnessi

Per gli investimenti di beni strumentali 4.0 NON interconnessi fino a 2,5 milioni è previsto un credito d’imposta del 6% circa sul costo del bene, che viene compensato in 3 anni. 

 

Le percentuali del credito d’imposta variano considerevolmente nel caso in cui si decida di interconnettere il bene acquistato: in questo caso, per l’anno 2022, il credito sale al 40% del costo del bene. Per gli anni 2023, 2024, 2025 questa percentuale scenderà al 20%. Il 2022 è sicuramente il momento giusto per investire nella tecnologia di stampa 3D! 

Legge Sabatini per beni 4.0 e beni non 4.0

In aggiunta al credito d’imposta, sugli investimenti dai 20.000 ai 4 milioni di €, fino al 2025 è possibile beneficiare della Nuova Sabatini. Questa misura prevede un contributo del MiSE al tasso del 2,75% o del 3,575% (in caso di beni 4.0) per i leasing o i finanziamenti. Questo si traduce in un contributo che viene erogato con bonifico diretto e immediato equivalente al 7,5% o al 10% (per i beni 4.0) del valore del leasing.

Credito d’imposta per il sud Italia

In aggiunta a questo, per le regioni del Sud Italia è previsto il Credito d’imposta Sud, che, in base alle dimensioni aziendali, permette di beneficiare di un recupero fino al 45%.

A tutto questo c’è da aggiungere il vantaggio legato al fatto che il credito d’imposta è esente IRES e IRAP. 

Riepilogando: i vantaggi fiscali per l’anno 2022, soprattutto in caso di interconnessione del bene, sono particolarmente vantaggiosiLe tre misure sono cumulabili, permettendo di arrivare a un incentivo totale fino al 61,25%, e quasi dell’80% per le aziende del sud Italia.

Perché interconnettere i beni 4.0 e come farlo?

La manifattura additiva è una tecnologia abilitante al 4.0. La gamma di stampanti 3D industriali selezionata da 3DZ è 4.0 ready.

Tuttavia, come già evidenziato, per trasformare la propria attività in un’azienda 4.0, non basta investire nell’acquisto di nuovi macchinari, ma è necessario che tutte le attrezzature 4.0 siano interconnesse tra loro attraverso i sistemi informativi aziendali e che tutto l’ecosistema dialoghi.

Se un’azienda decide di non interconnettere i propri strumenti, non potrà  godere dei benefici fiscali aggiuntivi; le agevolazioni previste per gli investimenti di beni 4.0 interconnessi sono molto più vantaggiose.

Come avviene dunque questa interconnessione?

Vista l’importanza dei benefici economici legati a questo tipo di investimento, è necessario che la procedura di interconnessione sia certificata e rispetti 7 requisiti fondamentali e definiti dalla legge. 

I requisiti previsti per legge per l’interconnessione 4.0 di un bene sono di varia natura (meccanica, elettronica, di conoscenza della macchina, legali, ecc).

Sono obbligatori 5 requisiti su 5​ dei seguenti:

  1.  controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller)
  2.  interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program
  3.  integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo
  4.  interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive
  5.  rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro

Sono obbligatori 2 tra i seguenti 3:

  1. sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto, 
  2. monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo,
  3. caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico)

 

Qualunque bene non rispetti almeno i 7 requisiti, non può, per legge, essere definito bene 4.0 interconnesso.

È evidente che per poter certificare che la propria stampante 3D li rispetti tutti e possa essere interconnessa è richiesta quindi una competenza multidisciplinare, che spazia dall’informatica, all’elettronica, all’automazione e alla sicurezza

Per i beni sotto i 300.000€ può essere sufficiente un’autocertificazione, con la quale l’amministratore delegato dell’azienda si assume comunque tutte le responsabilità civili e penali di quanto attestato.

Per gli investimenti di importo superiore è obbligatoria la perizia giurata di un consulente esterno. Il perito redige una relazione che comprende un vasto numero di dati tecnici per dimostrare che la macchina acquistata rientra in una delle tipologie dei beni previsti dalla legge per le agevolazioni e che soddisfa i requisiti tecnici obbligatori. Ciò comporta l’assunzione di responsabilità rispetto a quanto attestato da parte dell’ente certificatore

Proprio per l’importanza dei benefici legati alla corretta interconnessione del bene, ma anche della responsabilità della dichiarazione, è consigliato far effettuare la perizia giurata, indipendentemente dall’importo dell’investimento.

La soluzione chiavi in mano per ottenere gli incentivi 4.0 senza pensieri: 3DZ Service Plan

Le misure a sostegno degli investimenti previsti per l’anno 2022 sono numerose e decisamente favorevoli. Ma per poter interconnettere il proprio bene 4.0 e certificare l’investimento, così da beneficiare appieno di tutti i vantaggi fiscali, sono richieste competenze specifiche e multidisciplinari.

3DZ, rivenditore dei migliori brand di stampanti e scanner 3D, che da oltre 10 anni accompagna le aziende nella scelta della tecnologia più adatta, ha messo a punto un esclusivo pacchetto chiavi in mano per assistere le imprese anche in questa fase, che rischia di rivelarsi burocraticamente e tecnicamente complessa se non si hanno a disposizione le competenze giuste.

Un esempio attuale di agevolazione interessante, che tuttavia può rivelarsi di difficile accesso, è il superbonus 110%: requisiti, procedure e norme sono complessi. Il timore di errate interpretazioni e conseguenti sanzioni può costituire un ostacolo per chi vorrebbe usufruirne. Risulta inoltre molto difficile trovare un unico referente che sia in grado di seguire le pratiche necessarie dall’inizio alla fine.

 

Il 3DZ Service Plan 4.0 permette di accedere a tutti gli incentivi legati all’industria 4.0 senza pensieri: 3DZ si occuperà di tutto, in particolare:

  • Fornire la stampante 4.0 ready, ovvero certificata per Industria 4.0
  • Rendere operativa la piattaforma software dedicata alla gestione dei dati 4.0
  • Effettuare l’interconnessione e fornire l’assistenza tecnica
  • Fornire la perizia giurata di un ente terzo indipendente, che si assume interamente la responsabilità di quanto attestato.

Il 3DZ Service Plan 4.0 è il pacchetto chiavi in mano che ti permetterà di trarre da subito il massimo vantaggio dal tuo investimento 4.0, senza pensieri!

Richiedi una consulenza gratuita

Un nostro esperto sarà a tua disposizione!

Contattaci