3DZ ha partecipato alla realizzazione di un enorme burattino 3D, una riproduzione di circa 4 metri per omaggiare l’artista locale Bepe Pastrello
“Bepe Pastrello un uomo magico, fuori dagli schemi, con un animo da bambino, che ha cercato di vedere la bellezza della vita, trasmettendola a grandi e piccini in un modo speciale, attraverso il teatro di figura, cioè il mondo degli spettacoli con burattini.”
Luigi Pastrello, detto Bepe, il burattinaio di Castelfranco. Era un uomo gentile, semplice, capace di inseguire i propri sogni e realizzarli. Classe 1906, famiglia povera, lavoratore già in tenera età. A 12 anni diventava il garzone del convitto Aldo Masieri di Castelfranco Veneto; proprio qui si innamorò di questa antica arte teatrale. Nel mese di febbraio, durante la festa di Carnevale gli scolari rimanevano in sede.
Luigi Pastrello, era un autodidatta. Creava con la propria fantasia e con il materiale che aveva a casa. Realizzava burattini, teatrini, scenari e scenografie, fondali e copioni. Tutto da solo. Prese la licenza per gli spettacoli viaggianti ed iniziò così la sua professione. Andava di piazza in piazza, di paese in paese con un carretto dotato di bici pieno di attrezzature. Montava il suo baldacchino e dava vita alla magia, fu così che fece innamorare migliaia e migliaia di bambini in tutti questi anni.
La sua produzione artistica fu donata al Comune di Castelfranco Veneto, che ha aperto lo scorso dicembre una mostra in suo onore per ricordarlo nella sede del Museo Giorgione (aperta fino al prossimo 22 marzo): “Di qua e di là dal mondo – Umani e non umani nei burattini di Bepe Pastrello”.
Il contributo della scansione 3D
3DZ ha partecipato alla realizzazione del burattino 3D tra i più grandi al mondo. Oggetto della scansione è l’ autoritratto che l’artista fece di sé stesso, che a volte usava nei suoi show. Originariamente l’autoritratto era un mezzobusto grande poco più di una mano, circa venti centimetri, che i tecnici di 3DZ hanno scansionato con le ultime tecnologie del 3D. È la prima volta che un’opera d’arte di questa tipologia viene scansionata. Il primato castellano è stato reso possibile grazie all’utilizzo dello Scanner Spider di Artec 3D.
Dopo la scansione è seguita la fresatura con un braccio meccanico di enormi blocchi di polistirolo che alla fine hanno generato un viso grande quattro metri che spunta dal tetto del Museo Casa Giorgione, poggiandosi su una struttura in perfetto stile teatrino realizzata da Giancarlo Baggio. Infine, i colori del grande burattino 3D sono stati stesi dallo storico artista Alessandro Gatto, che conosceva Pastrello di persona e che l’agenzia Otium, che ha supervisionato il progetto, ha scelto per dare eternità all’opera.
Il burattino 3D dell’artista Bepe Pastrello è motivo di orgoglio per 3DZ
“Siamo orgogliosi di aver partecipato a questa sfida artistica”, spiega Gianfranco Caufin, Sales Manager di 3DZ Treviso. “Il risultato è eccezionale e prova ancora una volta che la scansione 3D ha utilizzi ancora inesplorati. Pensiamo ad esempio a tutte le opere d’arte da conservare e proteggere in casi di inondazioni, come è capitato a Venezia. La memoria digitale dell’opera ne garantisce la conservazione eterna e la possibilità di una riproduzione su supporti diversi per renderla, ad esempio nel caso di Pastrello, più grande e popolare per il pubblico”.